(Foto del CESTIM-Verona)
Ma non siamo noi le vittime.
Noi viviamo in quella parte privilegiata di mondo "chiuso a filo spinato" che si chiama Occidente, lontano da fame, guerre, disperazione, povertà e violenze.
Oggi, 2 Febbraio 2019, in 300 piazze di Italia, e in alcune altre d'Europa, la voce di chi vuole (scrivo appositamente "vuole" e non "desidera") che si arrestino subito e immediatamente i soprusi dei molti sugli innocenti si sono elevate per affermare il proprio rigoroso diniego a quel pensiero dilagante che sembra volerci far tornare indietro nel tempo farcendoci regredire all'era di un mondo in cui la parola "civiltà" non era stata ancora coniata.
Il silenzio talvolta ci rende complici, perché in silenzio accettiamo ciò che continuamente accade e si verifica intorno a noi. Ma noi non siamo il centro di questo cerchio vitale, siamo la parte indistinta del tutto, di quel tutto che ingloba cielo e terra, continenti e oceani, donne e uomini, tutto e tutti indistintamente come parte di un unico grande organismo.
Ora, chi decide chi sia da privilegiare e chi da escludere da questo complesso universo?
Penso che nessuno abbia tanto valore da potersi reputare superiore ai più ed ergersi paladino di chi detiene lo "scettro del potere" solo per sancire chi deve essere inesorabilmente tagliato fuori da questo immenso disegno di cui facciamo parte tutti e tutte in egual misura: nella misura di particelle infinitamente piccole che cercano costantemente senso e costantemente non lo trovano.
Questo siamo: particelle alla ricerca di senso.
Allora perché qualcuno crede di possedere la verità e di decretare quali di queste particelle siano ammissibili all'interno dell'organismo e quali invece siano brutalmente da espellere?
No! Non è questa la strada da seguire, non possiamo garantire il nostro tacito consenso a tutto ciò.
Ci dobbiamo alzare in piedi dal nostro posto privilegiato del mondo per incamminarci verso una rinnovata civiltà. Sta a noi! E dobbiamo agire ora!
Ci dobbiamo alzare in piedi dal nostro posto privilegiato del mondo per incamminarci verso una rinnovata civiltà. Sta a noi! E dobbiamo agire ora!
Fu scritto e detto "ama il prossimo tuo come te stesso"! Prima di essere un dogma questo è un principio che regola il quieto vivere e il benessere di ogni singola particella all'interno dell'organismo, affinché continui a respirare e non venga strozzato durante il "sonno della ragione".
Guardiamoci negli occhi, riconosciamoci, scopriamoci, accogliamoci ed esploriamoci come particelle infinitamente piccole all'interno delle quali vivono diversificati infiniti mondi tanto meravigliosi quanto unici da non poter, e non dover, essere privati della facoltà primaria e fondante di esistere.
Non andiamo a darci strette di mano fasulle quando ci viene detto "Scambiatevi un segno di Pace", prima di fare questo torniamo all'essenza: ritorniamo umani!
Complimenti Valentina per il tuo interesse e dedizione nei diritti umani, sono le basi della nostra società e non dobbiamo dimenticarlo mai. Sono al tuo fianco e condivido quanto hai scritto a riguardo.
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