"Io sono le persone che ho incontrato."
(Padre Alex Zanotelli)
Ho avuto l'onore di poter ascoltare dal vivo la testimonianza e le parole edificanti di Padre Alex Zanotelli solo una volta fino a oggi, ma questo incontro provvidenziale ha segnato il mio percorso.
Dal 1989 al 2002 Padre Alex Zanotelli è stato missionario in Kenya, a Korogocho uno dei molti slum di Nairobi in Africa che nella lingua locale vuol dire "caos".
Padre Alex Zanotelli ha avvertito la vocazione di voler vivere in una delle "enormi baraccopoli dai nomi più strani: Huruma, Kariobangi, Korogocho, Kibera, Mathare, Kangemi..." ed è giunto così a Korogocho per compiere la sua missione.
Nel suo saggio "Korogocho. Alla scuola dei poveri.", edito da Feltrinelli nel 2003, Padre Alex Zanotelli delinea il significato che rappresenta per lui vivere secondo missione.
"Missione non è essenzialmente qualcosa che ha a che fare con l'anima". Secondo Padre Alex Zanotelli, infatti, "fare missione è annunciare la Buona Novella ai poveri, agli ultimi, fare missione vuol dire anche denunciare dei sistemi che creano ingiustizia e oppressione, vuol dire ricerca di proposte alternative". Per Padre Alex Zanotelli è di fondamentale importanza unire la sua esperienza di fede alla politica, all'economia, alla società e alla cultura. Egli afferma che "ci sono tante definizioni e tante pratiche di missione". Per Padre Alex Zanotelli, però, il vero significato di attuare una missione è seguire l'esempio di Gesù di Nazaret che si è fatto carne dentro una particolare cultura per viverla, Gesù ha preso parte ad un contesto di sofferenza umana ed ha incarnato la speranza dei poveri, dei sofferenti, degli ultimi e dei malati.
"Non si può vivere a Korogocho senza un profondo respiro di mistero", così delinea la sua esperienza missionaria Padre Alex Zanotelli che ha vissuto all'ombra della sovrastante "mukuru", la discarica, presso la quale un numero altissimo di Donne, Bambini, Ragazzi e Uomini si recavano la mattina presto fino alla sera per raccogliere i rifiuti che poi avrebbero trasformato in ricchezza. Perché a Korogocho tutto è riutilizzabile, riciclabile e può essere rivenduto.
Queste Donne, questi Bambini, questi Ragazzi e questi Uomini venivano discriminati e rigettati da tutti e, di contro, essi avevano una assoluta diffidenza verso il mondo.
Quella volta che ebbi la fortuna di assistere a una conferenza di Padre Alex Zanotelli, egli parlò di queste anime coraggiose e fragili narrando al pubblico che lo ascoltava di come nonostante i problemi di emarginazione, alcolismo, droga, prostituzione, malattie ed estrema povertà queste Persone, che aveva incontrato, aiutato, soccorso e amato, nel periodo della sua missione a Korogocho, non avessero perso la caratteristica più importante: la dignità.
I giovani adolescenti di Korogocho, quando alla mattina presto si svegliano nelle loro fatiscenti baracche, mentre il resto del mondo ancora dorme, per dirigersi verso la discarica, sinonimo per loro di duro lavoro, si incoraggiano e si salutano a vicenda dicendosi: "Cammina Fratello!" e insieme vanno verso quella che per loro rappresenta la salvezza.
Il messaggio che inviano queste parole di incoraggiamento augurale e l'esempio di queste Persone che lottano per la sopravvivenza, ma che vivono con audacia è che lamentarsi per le piccole disavventure come spesso facciamo noi popoli delle Nazioni ricche economicamente è un abominio e dovremmo imparare anche noi a rispettarci come Fratelli e continuare a camminare a testa alta, sempre e comunque, al di là di ogni avversità.
Grazie Padre Alex Zanotelli per questo fondamentale insegnamento esistenziale!
"Io lo so,
l'ho scoperto a Korogocho,
io so che c'è l'inferno.
Ma se c'è Korogocho,
se ci sono le Korogocho di questo Mondo,
c'è qualcosa che non va.
Ma se cambiamo ognuno di noi,
se vogliamo davvero dare ai nostri figli la gioia che hanno i poveri di Korogocho quando la Domenica ballano e cantano perchè sanno che Dio c'è ed esiste...
proprio all'inferno..."
(Padre Alex Zanotelli)
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