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domenica 30 dicembre 2018

Verso il futuro...


"Dammi la tua mano. 

Vedi? 

Adesso tutto pesa la metà..."

(Clément Philibert Léo Delibes)

"Mantenere: a dieci anni era il mio verbo preferito. 
Comportava la promessa di tenere per mano, man-tenere. 
Mi mancava.”

(Erri De Luca, "I pesci non chiudono gli occhi")

sabato 22 dicembre 2018

...non sia Natale!

Per chi fa appello a un Dio che non riconosce nello sguardo dei fratelli,
per chi alimenta disperazione dal caldo focolare di un posto privilegiato,
per chi nega la vita affermando il proprio immane egotismo,
per chi alla disperazione risponde con un sorriso beffardo,
per chi si sente rappresentato dalla bandiera dell'odio,
per chi è indifferente dinnanzi alla disperazione,
per chi umilia dal suo trono e se ne rende merito,
per chi ignavo osserva muto il declino della civiltà,
per chi professa sapienza ma l'anima non gli è consona,
per chi è apparenza mancando d'essenza,
per chi tace in quanto complice fingendosene ignaro...
...non sia Natale!
Egli si fece piccolo, si incarnò Bambino, giunse da lontano, divenne umano, nacque povero...e nella povertà dimora la più grande ricchezza!
Apriamo il cuore, ritorniamo umani!

Mar Mediterraneo, 2018 d.C.


mercoledì 7 novembre 2018

"Origine e vita!"

♡ A quattro mani! ♡


Madre di Madre
Nonna di Figlia
Al Mondo ci hai indirizzate
dal tuo Amore fiorite
lungo questo sentiero
al tuo fianco
incamminate.
Sei antica memoria
di passato 
non dimentico
e sorgente
di nuova esistenza 
generatrice.
Da te
lontana stirpe
al futuro guarda
e
insieme a te
i nostri sguardi
volgiamo al domani.
Ricchi anni
 di gioisa esistenza 
ti siano dati
siano benedetti i tuoi passi
verso le tue speranze
a piene mani
afferrabili.
Di immemore storia
sei tu custode
e del fluire del tempo
origine e vita!

mercoledì 24 ottobre 2018

"Oltre le Colonne d'Ercole"

Lenta
si affievolisce
ripiegandosi
su se stessa
d'un tratto svanisce.
Cieco
lo specchio
immagine 
non rimanda
a ogni appellativo
sordo
il suono giunge
e mai comanda.
Vigore
rigenera
flebile fiammella
e
alla vita
con nuovo ardore
canta!
In ogni dove
e
in nessun luogo
oltre le Colonne d'Ercole!



venerdì 19 ottobre 2018

"Off-line"

Lasciatemi disconnesso
dei numerosi fatti
della gente
non mi interesso
chiamatela indifferenza
ma
niente mi importa
della superficiale inconsistenza
di 
notizie rimbombanti
di
foto dalle fattezze eclatanti
vorrei solo ritornare
alla pura consistenza
di
milioni di istanti
che
caratterizzano l'esistenze
ed è qui
che vorrei riattingere all'essenza
dell'attimo vissuto
non pubblicato
né condiviso
ma
intenso
di per sé
perché
di vita reale
intriso.
Ho spento
il computer
e
il cellulare
ho acceso
il desiderio
di
non 
lasciarmi risucchiare
dalla rete globale
che
il Mondo
presume al meglio rappresentare
ma
di cui
nulla sa
in quanto fittizia apparenza
senza alcuna consistenza
tutti in primo piano
pronti per l'ennesimo selfie
che subito
pubblichiamo
ormai
non più
ci accorgiamo
che ciò che ha valore
non lo abbiamo in palmo di mano:
off-line.



mercoledì 17 ottobre 2018

"Il meglio di te"

L'uomo è irragionevole, illogico, egocentrico: non importa, aiutalo.

Se fai il bene, diranno che lo fai per secondi fini egoistici: non importa, fa' il bene.

Se realizzi i tuoi obbiettivi, incontrerai chi ti ostacola: non importa, realizzali.

Il bene che fai forse domani verrà dimenticato:non importa, fà il bene.

L'onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile: non importa, sii onesto e sincero.

Quello che hai costruito può essere distrutto: non importa, costruisci.

La gente che hai aiutato, forse non te ne sarà grata: non importa, aiutala.

Da' al mondo il meglio di te, e forse sarai preso a pedate: non importa, dai il meglio di te.

(Madre Teresa di Calcutta)


sabato 6 ottobre 2018

"Alla mia famiglia!"

Ricca
vita della mia vita
prezioso tramutarsi
di tempo
in anni
di 
valore
presenza
essenziale
di 
ogni battito
pulsante
l'Amore
inonda
il cuore.
Nei gesti
il calore
negli sguardi
attenzione
nei sorrisi
gioia
ardente
sentore
di 
gratitudine
incondizionata.
Orgoglio
di 
essere parte
dell'incontro
tra
passato
e
futuro
nel principio
che desta
nell'attimo
che conferma
pienezza
di 
vita
in un 
immutabile
abbraccio.
Carezza
e
riparo
partenza
e
ritorno
dall'origine
all'infinito.
Calore
che
tutto conosce
e
preserva.
Oggi
in un
eterno domani
l'intreccio
di respiri
che
esistenza donano.
Crescente Amore
nutrito
di
stima e ammirazione
vita della mia vita
tutto devo
alla mia famiglia!


sabato 22 settembre 2018

"Il tuo volto Santo"

Inesorabile
il fluire del tempo
rendere non può
dimentico
di te
l'esempio.
Stirpe
che da te discende
in maggior numero
onore
di conoscerti
non ha avuto
perché
giovane Nonno
il Signore
ti volle al suo fianco
per glorificare
la tua vita.
Grazie
a chi ti ha amato
e ci ama
di te conosciamo
le caratteristiche
che in noi
ritroviamo
e
con orgoglio
come tua testimonianza
al Mondo portiamo.
Angelo tra gli Angeli
nel più alto dei Cieli
luminoso risplende
il tuo volto Santo!


venerdì 14 settembre 2018

"Pallido sole!"

Tu
dal più alto dei cieli
osservatore attonito
del terreno mondo
sei.
Tu
hai irradiato di calore
la vita
affinché fosse esemplare e ricca.
Tu
sempre presente
e
pian, piano
all'angolo messo e affievolito.
Tu
lume della ragione
e
principio costitutivo.
Tu
stella del giorno
trasposizione millenaria
dell'Immenso Bene
a noi dona i tuoi raggi
per rinnovare i nostri intenti,
illumina le tenebre del pensiero dilagante,
sii calore che sciolga
i gelidi cuori,
mostrati a noi
come vivido segno 
di 
speranza.
Non negarci
la tua intensa luce
pallido sole!



sabato 28 luglio 2018

"Nonno Totò!"

Vivo
ricordo
che
nel tempo
non tramonta
e
sussisterà.
Di te
indelebile
è
il leale sorriso.
Immagine
di
fotogramma
nella mente:
di me bambina
con la manina
aggrappata
alla tua grande mano
io nell'altra una bambola,
tu nell'altra il nodoso bastone.
Ad accompagnare il pasto
nel tuo bicchiere
un sorso di vino
per brindare
con il tuo spirito
cordiale
alla vita
quale espressione
di bellezza
e
meraviglia
infinita!
Oggi
non lacrime
ma
lo sguardo limpido
al cielo rivolto
pensandoti su una nuvola
tra gli Angeli
ad
osservare il Mondo
con i tuoi occhi di sempre
con il tuo
sguardo buono...
Nonno Totò!


giovedì 12 luglio 2018

"Vorrei che i barconi trasportassero certezza"

Aggrappati alla vita
sommersi dall'oppressione
salvati dall'innata umanità.
Agli occhi di troppi
traghettatori di anime
simili a Caronte nelle sembianze:
essi non sono l'Inferno
ma
l'Inferno vivono.
Uno dopo l'altro
milioni di passi
e
dentro le tasche
insieme ai sogni e alle speranze
i sassi.
Macigni da trasportare
lungo il viaggio
che una vita migliore
fa figurare.
Ma ad accogliervi
non mani tese,
non braccia aperte in segno di Pace,
non calorosi sorrisi,
non cordiali "ben arrivati!"
...
niente.
Sbarramenti,
linee di demarcazione,
musi duri
di
ostinato odio
spietato come lame
peggiore delle gelide onde del mare
che coraggiosamente valicate.
Fratelli
il destino avverso non vi avvilisca
e dai vostri volti segnati
ogni lacrima svanisca.
Portatori sani
di molteplici speranze
e
di sogni da raggiungere
custodi.
Fratelli
su quei barconi
non ci sia per voi
morte,
non ci sia per voi
disperazione,
non ci sia per voi
tormento,
non ci sia per voi
agonia.
Solo questo non ci sia per voi
ma
che possano trovare
porti sicuri
le vostre
imbarcazioni
affinché
vita sia data alle vostre vite!
Dimora sicura
troviate,
ovunque voi giungiate!
I vostri sorrisi
illuminino
le dilaganti barbarie
lasciandole ammutolire
nell'ombra delle loro
ostinate convinzioni.
Vorrei che i barconi non trasportassero oblio,
assenza di sicurezza,
ma confortevole carezza:
vorrei che i barconi trasportassero certezza.




domenica 13 maggio 2018

"La vita che ci hai donato!"



Occhi cerulei
di cristallina purezza
sorgente di doviziosa tenerezza
da te proveniente
attraverso limpido sguardo
al futuro
orgogliosa tramandi.
Mani abilmente solerti
a noi si aggrappano
in un reciproco sorreggersi
mettendo in fila
memorie di ricordi
e
risoluti passi.
Fiorente il cuore
di vivide emozioni traboccante
a noi porgi
custodite nei nostri giorni.
Mamma
nome di prezioso significato
grazie per il privilegio più importante:
la vita che ci hai donato!

sabato 5 maggio 2018

"E tu non smettere di brillare..."

Dedicata a coloro che nel buio risplendono!


Tu,
loro,
noi.
Persone,
situazioni,
atomi
di
vita.
Nell'ombra
ti muovi,
nel silenzio
sospiri.
Le mani
congiungi,
le lacrime
dietro occhi di luce
imprigioni.
Insegui ragione
e
diniego trovi.
Il mare
osservandoti
speranze preserva.
Corri
seguendo il filo
dell'aquilone
che in alto
si libra
come
leggiadri sogni.
L'indifferenza inganna.
La rea parola non udire.
Le tenebre sovrasta.
Le dure prove valica.
Ovunque porta
la tua 
verace bellezza
e tu non smettere di brillare...


Storie di vita non storie di Instagram.


Forse oggi Cartesio riformulerebbe la sua massima che esprime l'evidenza attraverso la quale il soggetto pensante coglie il proprio esistere da "cogito ergo sum" ad "appaio dunque sono".
Oppure William Shakespeare trovandosi a vivere nel Mondo Contemporaneo non esprimerebbe più il suo eterno dilemma in "essere o non essere", ma si domanderebbe: "spopolare o essere?".
E noi automi dell'Era Digitale come la pensiamo? Cosa sceglieremmo?
Forse solo gli Eremiti al giorno d'oggi non possiedono uno smartphone (e che sia di ultima generazione per carità!), con il quale essere connessi sempre, perennemente, in ogni istante, in ogni situazione, in ogni luogo con tutti gli altri utenti e fruitori di miliardi di applicazioni e social networks.
Tutti muniti di questo apparecchio sempre più high tech diventato per molti essenziale ed imprescindibile, compagno inseparabile e strumento fondamentale per scalare l'ascesa della popolarità ed emergere dall'"anonimato".
Una questione sorge spontanea: dove arriveremo continuando a seguire questa rotta?
La vita viene oggi forse sempre maggiormente valutata dalla velocità di un tweet, dal numero di followers, dal totale di "amici" e dal conteggio dei "mi piace".
Non serve più la cibernetica perchè noi stessi ci stiamo auto - trasformando in macchine, in produttori di contenuti privi dell'elemento fondamentale: l'anima.
Forse i momenti che costituiscono ogni singola vita hanno perso gran parte del loro immenso valore intrinseco, o meglio, siamo noi che espropriamo il valore dagli istanti costituenti l'esistenza per renderli fotografabili, condivisibili, riproducibili e soprattutto visualizzabili agli occhi degli altri.
Ogni evento della vita diventa oggetto di pubblicazione nell'arena pubblica virtuale nella quale ci si prende a gomitate per raggiungere l'apice della popolarità con i propri contenuti ai quali si cerca di dare un tocco di originalità affinchè rimangano impressi nella mente di più persone ed in questo triste gioco siamo tutti coinvolti, nessuno escluso.
È l'ebbrezza della popolarità facile, del desiderio di vedersi protagonisti dinnanzi a molti con semplici click che ci fa probabilmente partecipare a questo sistema nel quale più pubblichi e più sei.
Ma la vita non è in una delle tantissime storie di Instagram, nelle quali spesso ci si imbelletta per apparire nel migliore dei modi, la vita è la storia che costruiamo ogni giorno osservando gli eventi con i nostri occhi non mediati da un obiettivo fotografico, formata dai nostri sforzi, da quel desiderio di silenzio che riempie, dai dolori e dalle gioie autentiche, dai sorrisi donati e ricevuti, dai momenti vissuti pienamente e non filtrati da ciò che potrebbero vederci occhi altri, diversi dal nostro proprio sguardo.
La vita è di per sé già un meraviglioso contenuto e contenente, contenente tutta la bellezza che aspetta solo di essere ammirata ed apprezzata direttamente, che aspetta di essere colta e non pubblicata.



lunedì 9 aprile 2018

"Con te al mio fianco!"

Dal Cielo
come luminosa stella cadente
sulla Terra sei giunta
per realizzare
i desideri che nel cuore si custodiscono
e
per placare ogni angusto tormento.
La tua presenza
nel susseguirsi dei giorni
e
nel dispiegarsi di vita
arricchisce ogni istante
che vuoto sarebbe
privo
della tua coda di felicità scodinzolante,
dei tuoi sorrisi simpatici ed allegri,
della tua zampa che contatto cerca.
Da te
molto si può apprendere
ed
inesauribilmente si riceve.
Osservando i tuoi luminosi occhi castani
che non conoscono
né odio,
né rancore
affetto genuino scaturisce
nel tuo dare incondizionatamente
senza pretendere in cambio niente.
La consapevolezza
di apprezzare
il tempo che ci è dato
e
la meravigliosa felicità 
di proseguire questo viaggio
zampa nella zampa,
occhi negli occhi,
da te ho imparato
con te al mio fianco!

Buon compleanno Melody per i tuoi 8 anni!




sabato 31 marzo 2018

Iniziare a risorgere.

Il Web talvolta regala parole fondanti e fondamentali che penso sia un peccato smarrire ed è per questo motivo che vorrei proporre le meravigliose parole di Alessandro Dehò che ho casualmente trovato in Rete.
Grazie per questa mirabile riflessione!

“Passato il sabato”, attraversare senza fretta ogni sabato della vita, camminarlo con lentezza, quella propria del tempo che concede silenzio e cura. Passare il sabato è imparare a vivere rallentando il respiro, respirando il respiro di Dio. Risorgere non è qualcosa che sarà, si risorge adesso, ogni volta che ci immergiamo in quel silenzio profondo che ci permette di rallentare la vita, sciogliere le tensioni, guardarci con infinita compassione. Pasqua non è evento che sarà, alla fine, è ciò che sperimentiamo già qui, in ogni respiro che scende in profondità, ad accarezzare le nostre resistenze, a baciare le nostre rigidità. Risorgere è lasciarsi partorire dal sabato.
“Comprarono oli aromatici per andare a ungerlo”. Resurrezione non è qualcosa che sarà, è il profumo della vita che sperimento già qui, adesso, quando riconosciamo di essere vivi grazie alle profumate unzioni amorose che i fratelli e le sorelle stendono sulle nostre carni affaticate. Quando sentiamo il profumo di incenso e di mirra ad illuminare come foglia d’oro il Natale di ogni vita che nasce. Quando piangiamo d’amore con la donna del Cantico che nel profumo respira il suo amato, quando entriamo nelle lacrime della donna che bacia e accarezza i piedi di Gesù. Viviamo da risorti se la nostra storia è raggiunta dal profumo anche quando è incastrata in un sepolcro. Viviamo da risorti se le nostre parole, i gesti, i silenzi, il nostro camminare la vita sanno profumare almeno qualche volta le storie che incrociamo. (Poi il profumo non lo vedi ma è ciò che penetra ogni cosa, poi il profumo rimane sul palmo della mano di chi accarezza e di chi è accarezzato, poi il profumo arriva anche quando abbiamo gli occhi chiusi).
“Di buon mattino, il primo giorno della settimana (…) al levare del sole” Resurrezione non è qualcosa che sarà ma è qualcosa che è già qui, quando sentiamo il respiro delle cose che iniziano. Risorgere è lasciarsi toccare il cuore dal mattino che si schiude paziente al sorgere del sole, è respirare tutti i primi vagiti dei bambini che stanno nascendo, è commuoversi per i cuori che si stanno innamorando per la prima volta, è morire con chi muore sentendo che quello è solo un nuovo inizio, è commuoversi per il primo passo, per il primo bacio, per la prima parola, ma anche per la prima delusione, la prima caduta, la prima sconfitta. È imparare ad abitare ogni istante sentendo che ogni attimo è primo perché unico. E imparare umilmente da questi continui inizi. Imparare la disciplina del sorgere del sole in ogni ombra, alzarsi presto, alzarsi sempre, levarsi con il sole per riconoscere che ogni crisi, ogni morte, ogni apparente chiusura è solo un nuovo principio. Resurrezione è lasciarsi partorire da chi ci custodisce con sguardi ri-sorgenti.
“Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?”. Resurrezione è aprire gli occhi, alzare lo sguardo sul reale. Che spesso è pesante, che è macigno che chiude, che è vita troppo greve persino da spostare, persino da sopportare. Risorti non sono occhi ingenui, non sono occhi che tralasciano la fatica di vivere. Risorto è chi riconosce una vita più grande dei suoi limiti. Chi impara che non è tutto affidato alle nostre poche forze, che nella vita succedono cose che ci superano. Non siamo noi a spostare certi massi, non siamo noi ad aver fissato il cielo sopra le teste, e le stelle in quello stesso cielo, ad aver srotolato i prati, ad aver riempito di vita il cielo e il mare. Non siamo noi a dover spostare tutti i massi, la vita è più grande di noi. Possiamo fermarci, riconoscere che non ce la facciamo, che alcuni scogli sono davvero troppo pesanti. Ma possiamo anche riconoscere che le cose che ci riempiono davvero il cuore sono tutte più grandi di noi. Che ogni volta che camminiamo il Creato, se siamo attenti, sentiamo il respiro vitale in ogni essere. Che nascere, crescere, amare, generare, morire, le uniche cose che contano davvero nella vita, sono tutte più grandi di noi, sono massi d’amore, abitati da forze che ci superano.
“Entrate nel sepolcro videro un giovane seduto sulla destra vestito di una veste bianca ed ebbero paura”. Occorre entrare nei sepolcri della vita, occorre seguire la vita fino in fondo per lasciarsi sorprendere dalla vita sessa: che per fortuna non ci fa sempre trovare ciò che cercavamo. Cercavamo un cadavere e troviamo un giovane, cercavamo un corpo nudo e avvolto in un lenzuolo, troviamo un copro rivestito e seduto e vivo.
Resurrezione non è solo qualcosa che sarà, è la nostra capacità di lasciarci stupire dalla vita che inventa imprevisti. Capacità di ri-credersi, e quindi di ri-credere. Dobbiamo smettere, se vogliamo davvero risorgere, di scrivere di fretta finali scontati. Sulle nostre vite prima di tutto: se ho sbagliato devo pagare, se mi sono comportato in un certo modo sicuramente ne subirò le conseguenze, visto che ho fatto alcuni errori ormai tutto è deciso. Questo è l’inferno, è vivere un copione scritto da altri, una vita senza fantasia, una parte da interpretare. Risorgere significa accettare lo stupore, credere nell’imprevisto, lasciarsi trovare da ciò che non cercavamo. E questo fa anche paura. Perché la gente che abbiamo intorno questo non lo vuole. Molto meglio una vita che scorre inevitabile e prevedibile. Lo sguardo da risorti è dire che si può ricominciare e ricredersi e ricredere. A partire da qualsiasi sepolcro. E diventare complici dell’imprevisto, complici della fantasia divina.
Che poi quel giovane è un rimando chiaro alla liturgia battesimale. Vivere da risorti è assumere seriamente la logica del battesimo, è morire e riemergere continuamente, è trasformare le acque da violenza che travolge (Mar Rosso) in liquido amniotico, questo fanno i risorti, nascono, nascono sempre, rinascono dall’alto, perché la vita diventa un grembo e ogni giorno chiama a nuove rinascite. Resurrezione non è qualcosa che sarà, è uno stile che testimoniamo già qui rinascendo ogni giorno e aiutando chi vive accanto a noi a partorirsi a vita sempre nuova.
“Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui”. Vivere da risorti è un cerchio che non si chiude. In una frase tutta la vita di Gesù. Ma il cerchio del Nazareno crocifisso non si chiude con la morte. Rimane una sospensione. Non è qui. Rimane un Vuoto, Rimane una richiesta di continua ricerca. Rimane il profumo dell’amato. E la nostalgia e la sicurezza che lui è, adesso, per me.
Dove trovarlo? Cercandolo. Sappiamo che ci precede. E questo è davvero il compimento dello sguardo risorto. Noi siamo davvero risorti, adesso, quando impariamo a sentirlo precedente i nostri passi. La vita succederà sempre libera e imprevista, ma sopravvivremo alla paura perché potremo trovare il Vivente in ogni angolo della nostra storia, anche in quelli più bui, ad aspettarci. E non si sarà luogo o tempo o esperienza o errore o sepolcro disabitato. Solo servono occhi educati a risorgere, qui e ora."

mercoledì 28 marzo 2018

"Nel tuo sorriso!"

Tratti somatici
di due nobili anime
che congiungendosi
vita ti diedero
in te
assumono sembianza.
La certezza
di trovare il conforto sicuro
che il Mondo più non assicura
in te
abita incessantemente solida.
La freschezza
di teneri anni
 accompagnanata alla maturità
di ammirabile Uomo
che pienamente vive l'esistenza
e
di ogni giorno
opera d'arte ne trae
plasmando
l'accortezza
la scoperta,
e
la conoscenza.
L'ardore
di chi non si risparmia
e
sempre un gesto ed una parola spende
per esserci concretamente
in te
questa connotazione
prende vita
costantemente.
La meraviglia
di chi sa di non aver visto ancora tutto
ma ha osservato tanto
e
da ogni passo compiuto in avanti
scoperta ne ottiene
in te
alberga rinnovata e pura.
Riaffiora
sul tuo volto dal sole accarezzato
carattetirstica è di te esemplare.
La somiglianza,
la certezza,
la freschezza
l'ardore
e
la meraviglia
in te
trovano esistenza
e
come liberazione di vera gioia
si sprigionano
nel tuo sorriso!





sabato 24 marzo 2018

Al buio per la Terra: Earth Hour 2018.


Dal 2007 quando il WWF lanciò l'iniziativa "Earth Hour" partendo dalla sola città di Sidney, in questi undici anni Earth Hour è diventato un evento annuale i quali protagonisti sono il Pianeta Terra ed i suoi abitanti.
Earth Hour è ormai un appuntamento fisso per riflettere sui cambiamenti climatici, sulla biodiversità, sull'importanza della salvaguardia dell'Ambiente e degli animali in via di estinzione.
Earth Hour è un evento consolidato che si è sviluppato globalmente e che richiama tutti noi cittadini del Mondo alla sensibilità, al rispetto ed al grande monito  del preservare per noi e soprattutto per le Generazioni future l'immenso patrimonio naturale che è la nostra casa e dimora.
Earth Hour invita tutti a compiere un piccolo ma importante gesto che non costa nulla ma che vale molto: spegnere tutte le luci per un'ora dalle 20:30 alle 21:30.
Oggi 24 Marzo è la giornata dell'Earth Hour 2018. 
Spegnere le luci è un gesto simbolico durante l'Ora della Terra che vuole dare al Mondo  un futuro sostenibile vincendo i cambiamenti climatici.
Per essere parte del cambiamento di rotta non serve solamente l'impegno delle Istituzioni, delle Aziende e delle Imprese, ma questa valida volontà deve partire da ciascuno di noi, da ogni singolo cittadino del Mondo.
Solo tutti insieme possiamo mettere in atto una controtendenza e fare la differenza, non solo per il nostro bene ma per l'intera comunità globale e per la nostra Terra!
Join it!

giovedì 8 marzo 2018

"Orgogliosamente Donne!"


Dell'esistenza
di ogni essere umano
principio generante
e
fondativo.
Amazzoni dell'Età Contemporanea
con in braccio un bambino
e
nella mente miriadi di progetti.
Creature nate
da una costola
ma
non minoritarie.
Protagoniste della storia
da immemore tempo
ed
eredi di ideali da perpetuare.
Madri e Sorelle,
Amiche e Casalinghe,
Professioniste e Suore
ognuna diversa
ma
ognuna uguale
nella propria vocazione.
Aspiranti artefici
di un futuro
egualitario e giusto
dove
il sorriso e la temperanza,
l'ascolto e la parola,
il conforto ed il rimedio,
il coraggio e la semplicità,
le lacrime e la perseveranza
sono gli elementi
essenziali
e
caratterizzanti.
Protagoniste di un tempo
che
non deve violarle
perchè in esse
è
la vita,
il sogno,
la speranza.
Ognuna unica ed irripetibile nel proprio essere
ed
accomunate dal medesimo
animo nobile.
In ogni parte del Mondo,
bambine, adolescenti, mature e vegliarde:
orgogliosamente Donne!






mercoledì 14 febbraio 2018

Il fugace amore di un sorriso.



Autobus della città affollato in una tiepida Domenica di Inverno inoltrato.

E’ quasi sera.

Dalle cuffiette la Playlist di turno fa scorrere canzoni malinconiche che si alternano ad inni gioisi.

Il tempo passa e per ingannarlo osservo intorno a me la frenesia mista all’attesa, l’impazienza del voler raggiungere la propria destinazione, il gesticolare di anziani passeggeri alla ricerca di un posto a sedere, lo scomposto maneggiare di buste di plastica e di carta che vengono aperte e richiuse per valutare la qualità degli acquisti appena fatti in centro.

Non amo la calca dei mezzi di trasporto nelle ore di punta. Ma sono qui, mi lascio trasportare dalle immagini della città che come cartoline si susseguono dal finestrino, e dagli strattoni di persone che si aggrappano ad altre persone barcollando per non cadere ad ogni frenata del mezzo.

Manca ancora molto alla mia fermata.

Ed ecco che dalla massa emerge lui: un giovane uomo dall’aspetto composto. E’ alto, snello, i capelli di media lunghezza castani fanno da contorno ad un viso dai lineamenti decisi. E’ bello. Ha con sé un trolley ed una borsa.

Richiede la fermata, si accinge alle porte posteriori dell’autobus.

Volto lo sguardo ed appare lei: una giovane donna dai lunghi capelli biondi ed il trucco leggero. Anch’essa si accinge alle porte dell’autobus trascinando un trolley e controllando che la sua borsetta sia chiusa correttamente.

Eccoli: lui e lei!

Si dispongono l’una di fianco all’altro davanti le porte ancora chiuse dell’autobus.

Lui la avverte e posa lo sguardo su di lei benevolmente, lei solleva il viso nella direzione di lui.

Si osservano.

Sui loro volti appare repentino un fugace ma incantevole sorriso colmo d’amore, di ammirazione, di rispetto…

Che meraviglia, penso!

E già li vedo di ritorno dal loro week-end d’amore per fuggire dal lavoro o dallo studio, per ritrovarsi l’una nelle braccia dell’altro in una città europea: chissà…forse Parigi, forse Valencia, forse Salisburgo, forse Zagabria…

“Amore partiamo! Solo io e te per due giorni a goderci la fine dell’Inverno in una nuova città dove potremo fare i turisti e viverci appieno!

Cosa ne pensi?!”

“Ma Amore è fantastico!!!

Sì, partiamo!

Non vedo l’ora di trascorrere un po’ di tempo insieme a te lontani da tutto e da tutti!”

E così lui, il giorno seguente, si è recato all’Agenzia di Viaggi sotto l’ufficio ed ha organizzato tutto alla perfezione per il week-end d’amore con la sua lei!

Le ha fatto trovare i biglietti dentro una busta sotto il piatto quella sera stessa al ristorante nel quale si recano solitamente. Lei appena li ha visti si è allungata verso lui cingendolo in un abbraccio e donandogli un bacio appassionato.

Sono partiti ed hanno vissuto due intensi giorni da giramondo innamorati!

Hanno visitato mostre, attrazioni, fatto miriadi di foto da mostrare ai loro amici al rientro, si sono presi per mano, hanno percorso le strade di una città a loro nuova riempiendo i loro sguardi di meraviglia e facendo notare a vicenda qualche caratteristica della città che in quei due giorni li ha visti soggiornare nel loro solido amore.

Ed ora eccoli qua, ancora ubriachi di baci ed emozioni da batticuore, di ritorno dal loro viaggio!

L’autobus si ferma. Ancora corpi che si accavallano su altri corpi cercando equilibrio.

Tra le persone guardo in direzione dei due giovani innamorati.

Le porte si aprono: lei imbocca il marciapiede verso l’angolo alla sua sinistra. Lui a passo svelto si incammina verso destra.

Il fugace amore di un sorriso si è esaurito qui.



domenica 11 febbraio 2018

"Non mi avete fatto niente": un grido di rivalsa sulle macerie del terrore.

"Non mi avete fatto niente"

Al Cairo non lo sanno che ore sono adesso 
E il sole sulla Rambla oggi non è lo stesso 
In Francia c'è un concerto 
la gente si diverte 
Qualcuno canta forte
Qualcuno grida morte

Qualcuno grida morte 
A Londra piove sempre ma oggi non fa male 
il cielo non fa sconti neanche a un funerale 
A Nizza il mare è rosso di fuochi e di vergogna
di gente sull'asfalto e sangue nella fogna 
E questo corpo enorme che noi chiamiamo Terra 
Ferito nei suoi organi dall'Asia all'Inghilterra 
galassie di persone disperse nello spazio 
ma quello più importante è lo spazio di un abbraccio 
di madri senza figli, di figli senza padri 
di volti illuminati come muri senza quadri 
minuti di silenzio spezzati da una voce 
Non mi avete fatto niente 
Non mi avete fatto niente 
Non mi avete tolto niente 
Questa è la mia vita che va avanti 
oltre tutto, oltre la gente 
Non mi avete fatto niente 
Non avete avuto niente 
Perché tutto va oltre le vostre inutili guerre 
C'è chi si fa la croce 
e chi prega sui tappeti 
le chiese e le moschee 
L'Imam e tutti i preti 
ingressi separati della stessa casa 
miliardi di persone che sperano in qualcosa 
Braccia senza mani 
facce senza nomi 
scambiamoci la pelle 
infondo siamo umani 
perché la nostra vita non è un punto di vista 
e non esiste bomba pacifista 
Non mi avete fatto niente 
Non mi avete tolto niente 
Questa è la mia vita che va avanti 
Oltre tutto, oltre la gente 
Non mi avete fatto niente 
Non avete avuto niente 
Perché tutto va oltre le vostre inutili guerre 
Le vostre inutili guerre 
Cadranno i grattacieli 
e le metropolitane 
i muri di contrasto alzati per il pane 
ma contro ogni terrore che ostacola il cammino 
il mondo si rialza 
Col sorriso di un bambino 
Col sorriso di un bambino 
Col sorriso di un bambino 
Non mi avete fatto niente 
Non avete avuto niente 
Perché tutto va oltre le vostre inutili guerre 
Non mi avete fatto niente 
Le vostre inutili guerre 
Non mi avete tolto niente 
Le vostre inutili guerre 
Non mi avete fatto niente 
Le vostre inutili guerre 
Non avete avuto niente 
Le vostre inutili guerre 
Sono consapevole che tutto più non torna 
La felicità volava 
Come vola via una bolla

"Non mi avete fatto niente" è la canzone vincitrice del Festival di Sanremo 2018, interpretata dai cantautori Fabrizio Moro ed Ermal Meta.


"Non mi avete fatto niente" è contenuta nell'Album di Fabrizio Moro "Parole rumori e anni" e nell'Album di Ermal Meta "Non abbiamo armi", rilasciati entrambi il 9 Febbraio.
Il testo di questa canzone è stato scritto successivamente agli attentati di Manchester dello scorso anno.
"Non mi avete fatto niente" è la voce dei popoli di molte Nazioni che si innalza con decisione sul fragore della devastazione dovuta al Terrorismo internazionale.
Molti hanno criticato questa canzone come  dettata dalla banalità e ricca di retorica. Personalmente, non vi trovo tracce né dell'una, né dell'altra.
In questa canzone manifesto contro il lato meschino dell'umanità, le voci dei due cantautori si fondono in un unico emblematico grido per ricordare quante persone innocenti hanno perso la vita a causa della violenza disumana e brutale di chi usa come arma il terrore e per sugellare la volontà di non dimenticare quanto accaduto, ma andare avanti senza l'elemento fondamentale che questi atti vogliono infondere in ciascuno di noi: la paura.
"Non mi avete fatto niente" non è la solita canzone melodica sanremese con l'unico tema dell'amore che sembra accomunare la maggior parte delle canzoni presentate.
Questa canzone è una voce fuori dal coro, è una voce di rabbia e speranza dal quale eco si auspica che rinasca un'umanità nuova priva di odio e nefandezze.