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mercoledì 14 febbraio 2018

Il fugace amore di un sorriso.



Autobus della città affollato in una tiepida Domenica di Inverno inoltrato.

E’ quasi sera.

Dalle cuffiette la Playlist di turno fa scorrere canzoni malinconiche che si alternano ad inni gioisi.

Il tempo passa e per ingannarlo osservo intorno a me la frenesia mista all’attesa, l’impazienza del voler raggiungere la propria destinazione, il gesticolare di anziani passeggeri alla ricerca di un posto a sedere, lo scomposto maneggiare di buste di plastica e di carta che vengono aperte e richiuse per valutare la qualità degli acquisti appena fatti in centro.

Non amo la calca dei mezzi di trasporto nelle ore di punta. Ma sono qui, mi lascio trasportare dalle immagini della città che come cartoline si susseguono dal finestrino, e dagli strattoni di persone che si aggrappano ad altre persone barcollando per non cadere ad ogni frenata del mezzo.

Manca ancora molto alla mia fermata.

Ed ecco che dalla massa emerge lui: un giovane uomo dall’aspetto composto. E’ alto, snello, i capelli di media lunghezza castani fanno da contorno ad un viso dai lineamenti decisi. E’ bello. Ha con sé un trolley ed una borsa.

Richiede la fermata, si accinge alle porte posteriori dell’autobus.

Volto lo sguardo ed appare lei: una giovane donna dai lunghi capelli biondi ed il trucco leggero. Anch’essa si accinge alle porte dell’autobus trascinando un trolley e controllando che la sua borsetta sia chiusa correttamente.

Eccoli: lui e lei!

Si dispongono l’una di fianco all’altro davanti le porte ancora chiuse dell’autobus.

Lui la avverte e posa lo sguardo su di lei benevolmente, lei solleva il viso nella direzione di lui.

Si osservano.

Sui loro volti appare repentino un fugace ma incantevole sorriso colmo d’amore, di ammirazione, di rispetto…

Che meraviglia, penso!

E già li vedo di ritorno dal loro week-end d’amore per fuggire dal lavoro o dallo studio, per ritrovarsi l’una nelle braccia dell’altro in una città europea: chissà…forse Parigi, forse Valencia, forse Salisburgo, forse Zagabria…

“Amore partiamo! Solo io e te per due giorni a goderci la fine dell’Inverno in una nuova città dove potremo fare i turisti e viverci appieno!

Cosa ne pensi?!”

“Ma Amore è fantastico!!!

Sì, partiamo!

Non vedo l’ora di trascorrere un po’ di tempo insieme a te lontani da tutto e da tutti!”

E così lui, il giorno seguente, si è recato all’Agenzia di Viaggi sotto l’ufficio ed ha organizzato tutto alla perfezione per il week-end d’amore con la sua lei!

Le ha fatto trovare i biglietti dentro una busta sotto il piatto quella sera stessa al ristorante nel quale si recano solitamente. Lei appena li ha visti si è allungata verso lui cingendolo in un abbraccio e donandogli un bacio appassionato.

Sono partiti ed hanno vissuto due intensi giorni da giramondo innamorati!

Hanno visitato mostre, attrazioni, fatto miriadi di foto da mostrare ai loro amici al rientro, si sono presi per mano, hanno percorso le strade di una città a loro nuova riempiendo i loro sguardi di meraviglia e facendo notare a vicenda qualche caratteristica della città che in quei due giorni li ha visti soggiornare nel loro solido amore.

Ed ora eccoli qua, ancora ubriachi di baci ed emozioni da batticuore, di ritorno dal loro viaggio!

L’autobus si ferma. Ancora corpi che si accavallano su altri corpi cercando equilibrio.

Tra le persone guardo in direzione dei due giovani innamorati.

Le porte si aprono: lei imbocca il marciapiede verso l’angolo alla sua sinistra. Lui a passo svelto si incammina verso destra.

Il fugace amore di un sorriso si è esaurito qui.



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