L'Artista siciliano Giovanni Caccamo, cantante affermato ed autore di mirabili testi, è attualmente impegnato nel Tour teatrale "Piano & Voce" in molte città d'Italia in attesa della pubblicazione del suo terzo lavoro discografico ( o "capitolo", come lui lo definisce) di prossima uscita.
Giovanni Caccamo in questo Tour si presenta sul palco con la sua padronanza scenica e si esibisce accompagnato solamente dal suono del pianoforte e dalla sua profonda voce di personale peculiarità e dalle vibranti tonalità eccellentemente fautrici di emozioni ripercorrendo il suo repertorio compresi i brani del suo ultimo Album "Non siamo soli".
"Piano & Voce" non rappresenta un semplice concerto musicale. Giovanni Caccamo alterna, infatti, momenti di Musica a quelli di dialogo e confronto con il suo pubblico, che ha la possibilità di porgli domande ed esprimere curiosità.
La caratteristica che possiede questo giovane Artista di immenso talento nel dar voce ed ascolto anche al suo pubblico, oltre che a presentare i suoi successi e canzoni di Artisti a lui cari, denotano uno spiccato senso umano ed umiltà rara pur essendo egli un celebre Cantautore.
Dialogando con il suo pubblico Giovanni Caccamo esprime anche vicende della sua carriera e dà un forte esempio e messaggio a chi lo segue: le occasioni non ci vengono date da un luogo, da una persona o da un contesto. Le occasioni dobbiamo crearcele da soli reinventandoci e mettendoci sempre alla prova per superare noi stessi e raggiungere le nostre ambizioni con l'unico ausilio della nostra propria volontà.
Il nuovo Album di Giovanni Caccamo conterrà oltre a nuove fantastiche esperienze musicali una cover della grande Artista Giuni Russo che il Cantautore siciliano omaggia riproponendo la canzone "La Sua figura".
Oggi è uscito su YouTube il video di "Bianca", una nuova versione della canzone pubblicata precedentemente nel 1999 dal gruppo Afterhours, guidato da Manuel Agnelli, all'interno del loro Album "Non è per sempre" e successivamente presentata in versione acustica nel 2001.
La canzone "Bianca" è stata nuovamente incisa e rivisitata in una rinnovata veste che vede gli Afterhours presentare la canzone con la Cantantessa Carmen Consoli !
La nuova versione di "Bianca" in duetto con Carmen Consoli è contenuta nel Best Of "Foto di pura gioia" con il quale gli Afterhours celebrano i loro primi trenta anni di carriera.
Nella mia interpretazione "Bianca" potrebbe apparire a prima vista come una canzone d'amore, come il dialogo tra due persone innamorate.
Invece, a mio avviso, "Bianca" è la voce di un soliloquio, la riflessione di sè che un io non determinato compie.
Forse questo io è una ragazza di nome Bianca e nella canzone è narrata la sua storia.
Bianca indica anche la nitidezza ed il bianco che è il colore del candore, di qualcosa che è nella sua natura immacolato e privo di contorni.
La voce interiore esprime il proprio pensiero su di sè, si vede troppo informe, acerba e nel suo profondo vorrebbe estrinsecare il colore che nasconde per donare tonalità a sè e alla vita senza cadere nella banalità.
Questa purezza incatena lo svilupparsi di un essere a se stesso e che tiene le mani in mano, incapace di agire ma allo stesso tempo bramoso di realizzarsi per diventare la più bella cosa che possa accadere.
Il rimbalzare di battute come tra un io che è e l'alter ego, l'io che vorrebbe essere, infonde coraggio a questa voce solista e privata inizialmente di materialiatà ma che attraverso il raccoglimento e l'attento esame di ciò che vorrebbe essere lo attualizza per assumere un nuovo colore ed una nuova forma di vita nella speranza della realizzazione: "vedrai"!
Negli occhi di oggi si legge la soddisfazione del dispiegarsi dei giorni futuri di novella luce irradiati perchè il raggiungimento di un ambito traguardo simboleggia l'inizio di altrettante nuove prospettive da conquistare!
Arrivato in cima ti volti, ammiri dall'alto il percorso affrontato: costellato di successi, sacrifici ed impegno. Dall'alto la visuale d'insieme mostra l'unità della Persona che sei diventato oggi conquistando un titolo di studio per il quale nulla è stato lasciato al caso.
Domani sarai ancora tu, ma con qualcosa in più che caratterizzerà maggiormente il tuo essere.
La tua migliore insegnante è stata la vita stessa, che con ogni esperienza che ti ha portato a compiere, ha irrobustito il tuo carattere di Persona instancabilmente affascinata dal Mondo, bramoso di nuove scoperte esistenziali e sempre accompagnato dalla "curiositas" che i latini designavano come più alta forma di saggezza per perseguire la conoscenza!
Questo è l'incipit di nuove avventure da vivere e storie da scrivere per riempire le pagine della tua vita di giovane Uomo dignitoso e da oggi stimato Dottore!
Ho portato un fiore dove giaci ed ho rivolto il mio pensiero a te affinchè il tuo ricordo rimanga limpido oggi e per sempre dopo questi nove anni trascorsi senza poterti vedere...
Viaggiando lungo il cammino dell'esistenza si presentano a noi innumerevoli volti ognuno dei quali cela una personalità insostituibile, ma sfogliando il libro della nostra vita ci accorgiamo che di molte Persone abbiamo solo un vago ricordo sfocato mentre altre Persone con il loro tocco lieve, talvolta fugace o persistente, hanno dato spessore e consistenza ai nostri giorni lasciando di sè una traccia in noi sfiorandoci l'anima e arricchendo pagine importanti del nostro passato che ritroviamo nel nostro presente grazie al tempo di qualità che ci hanno donato ed insieme a questo anche una piccola parte di loro che custodiamo nei ricordi più preziosi ed ai quali facciamo appello per ritrovare qualcosa di smarrito ma ancora vivo.
Guardando con gli occhi odierni il mio passato trovo una nobile presenza che ha plasmato parte del mio essere rendendomi più ricca umanamente.
Una Persona di tale calibro ed importanza è per me il Maestro Matteo Cavicchini: illustre Pianista di fama internazionale ma al contempo Persona di umile raffinatezza.
Nè il tempo che scorre, nè gli eventi possono tramutare la fiamma della stima e dell'ammirazione in dimenticanza e dal passato si giunge al presente tramite un filo conduttore: la Musica!
Dialogando con il Maestro Matteo Cavicchini riscopro oggi l'eccelso Musicista ed Uomo di nobili valori quale è ed è sempre stato attraverso un colloquio che abbiamo recentemente avuto e che con orgoglio riporto.
Dialogo con il Maestro Matteo Cavicchini:
- Maestro come e da quando è nato il tuo amore e la tua dedizione per la Musica?
"All'età di sette anni, con febbre a 39, nel "lettone" dei genitori, delirante (o così credevano mamma e papà) per un'influenza che da giorni mi obbligava a casa, ho espresso il desiderio di imparare a suonare il pianoforte. Convinti si trattasse di un capriccio passeggero mi portarono a casa un foglio sul quale erano scritte le basi elementari della teoria. Il mio viaggio con la musica iniziò in quel momento."
- Ti sei Diplomato nel 1995 presso il Conservatorio "Achille Peri" di Reggio Emilia, qual è stata la tua esperienza da studente del Conservatorio?
"La mia esperienza al Conservatorio è stata straordinaria. Sono entrato all'età di 13 anni, poco più che bambino e sono uscito a 23, poco meno di un uomo! Ho conosciuto musicisti splendidi, validi insegnanti e compagni di scuola meravigliosi. Con queste figure ho percorso un "capitolo" della mia esistenza unico e indimenticabile. Il Conservatorio è stato la mia seconda casa, e coloro che lo abitavano le mia seconda famiglia. Ancora oggi sono in ottimi rapporti con la stragrande maggioranza di loro, per confronti, consigli o semplicemente per scambiare due parole. Sono nati sodalizi artistici che negli anni mi hanno regalato grandi soddisfazioni, vivendo momenti intensi e unici in saggi, concorsi, Master e concerti. Di certo è stato il periodo più bello della mia vita."
- Ti sei formato, oltre che al Conservatorio, seguendo anche Corsi di Perfezionamento e Master. Quali sono i tuoi consigli da Pianista affermato nel panorama musicale per chi desidera intraprendere la carriera musicale come professione?
"Dopo il Conservatorio ho frequentato il triennio all'Accademia Internazionale Umbra e negli anni ho partecipato a corsi di alto perfezionamento pianistico, per approfondire i repertori e per maturare le scelte artistiche più consone al mio pianismo.
I consigli che posso dare alle nuove generazioni sono i seguenti: sicuramente il percorso accademico è d'obbligo, ma consiglio vivamente di procedere parallelamente con gli studi tradizionali, per una formazione più completa e per avere maggiori possibilità nel mondo del lavoro.
Consiglio una precoce attività artistica, che aiuti a preparare fisicamente e psicologicamente il "futuro" concertista, cercando di arricchire il più possibile il proprio bagaglio di esperienze, preparando repertori che comprendano la musica operistica, liederistica, cameristica, contemporanea, e non solo quella solistica, che molto raramente trova sbocchi professionali."
- Nella tua vasta carriera ti sei esibito in molte città italiane e Nazioni estere in varie formazioni: da quella solista, in duo fino a quella cameristica. Quali sono le diverse attitudini che bisogna possedere per esibirsi in queste tre formazioni?
"Ognuno di noi nasce con caratteristiche e inclinazioni artistiche differenti, negli anni si scoprono e si definiscono, grazie alle numerose esperienze che la musica offre e spontaneamente si dovrebbero abbandonare quegli ambiti nei quali non ci riconosciamo. Ecco, io sto ancora vivendo questa fase di ricerca, perchè amo accompagnare cantanti, amo il duo pianistico, amo la musica solistica, amo la musica da camera e amo la musica corale, senza distinzioni. La mia attività concertistica è decisamente caotica!
Le attitudini che occorre avere sono un buon orecchio, un giusto rispetto per colui o coloro che si esibiscono con te, tanta passione e tanto interesse."
- Nel 2010 hai inciso con la corale "Francis Poulenc" la magistrale Missa "Et loquar cor ejus" con il Maestro Roberto Braglia Orlandini. Come è nato questo sodalizio e cosa si prova nell'incidere un disco?
"Il sodalizio con il Maestro Braglia è nato nel 2006. Eravamo colleghi alla Scuola Comunale di Musica, lui insegnava canto e musica da camera, io pianoforte; aveva bisogno di un pianista fisso, che lavorasse con la sua corale femminile, e preso da curiosità per i raffinati repertori che affrontavano, accettai senza riserve.
Arrivammo a preparare un repertorio molto vasto, di grande interesse, e i concerti risultarono decisamente apprezzati. In quel periodo scrisse la Missa, per coro femminile, voce solista e pianoforte e alla prima esecuzione partecipò il celebre sopranista Angelo Manzotti, che entusiasta dell'opera ne propose l'incisione alla sua etichetta discografica, la Tactus.
La mia esperienza discografica è stata importante, non semplice, ma molto importante. Si trattava di una "prima volta", e la consapevolezza che in due giorni avremmo dovuto incidere una Missa, un Beatus Vir e un Salve Regina, con un pianoforte gran coda Yamaha C7 (meraviglioso, ma sconosciuto alle mie dita!!), in teatro, mi metteva una discreta ansia. Sono stati due giorni snervanti, ne siamo usciti tutti provati. Non sono mancati momenti di divertimento, gioia e soddisfazioni, e non sono mancati momenti di tensione, smarrimento e delusioni, ma il tutto è stato ampiamente ripagato dal risultato finale!"
- Non solo Pianista ma sei anche Direttore del Coro di voci bianche "Les Choristes" che hai fondato nel 2013, quali sono le tue sensazioni da Pianista e quelle da Direttore?
"Sì, nel 2013, dopo una breve esperienza alla scuola primaria, con un laboratorio corale, ho formato il coro di voci bianche "Les Choristes".
Non ho un pianista che collabori con noi, quindi mi trovo a dover dirigere e suonare contemporaneamente. Ho bambini di 7-8-9 anni, che necessitano di un gesto chiaro e costante da parte mia, ma dovendo suonare mi limito a gesti saltuari. Per fortuna mi sono di grande aiuto i più grandi (10/13 anni), che con la loro vocalità, esperienza e maturità riescono a sopperire alle mancanze dei più piccoli."
- Sei stato il mio insegnante di Pianoforte per molti anni e mi hai donato molto anche umananente attraverso le tue lezioni.
Quali sono le doti ed abilità che deve avere un buon Maestro di Musica quale tu sei? Quali elementi hai voluto trasmettere a tutti i tuoi allievi? Cosa ti ha lasciato il tuo periodo da Maestro di Musica e quali consigli vorresti dare a chi volesse intraprendere la strada dell'insegnamento?
Quali sono i valori fondamentali del buon Insegnante?
"L'insegnante deve assolvere ad un numero di compiti, e i compiti sono soggetti ad una infinità di variabili. Un educatore deve possedere caratteristiche fuori dal comune: dev'essere carismatico, fantasioso, perspicace, testardo, sensibile, autorevole, a volte un poco "amico" (facendo molta attenzione), a volte un poco "nemico" (facendo molta attenzione). Occorrono pazienza, volontà e tanta umiltà, per essere all'altezza della missione, e quotidianamente si scopre che non esistono linee guida o certezze; occorre la consapevolezza che ogni classe è differente e ogni studente è unico.
Ho sempre cercato di trasmettere il più possibile ai miei studenti, nella speranza potessero portare a casa qualcosa di bello e autentico, con alcuni sono riuscito, con altri ho faticato senza risultati, con altri ancora non sono riuscito a trovare il giusto canale di comunicazione, ma posso serenamente affermare che mai nessuno è stato abbandonato o lasciato a se stesso, senza provare e riprovare possibili soluzioni!
L'esperienza didattica è un'esperienza di vita unica, per se stessi e per gli altri, altamente sconsigliato non provarla!"
- È possibile, secondo te, il connubio tra nuove istanze musicali e la Musica Classica?
"Argomento molto delicato! Il connubio tra nuove istanze musicali e Musica Classica è possibile certo, anzi può essere molto divertente e costruttivo per qualsivoglia genere musicale, credo però siano necessari punti di confine da non oltrepassare.
La musica si regge su precise regole strutturali, negli anni si sono modificate, percorrendo una linea orizzontale che ha portato alla fusione più linguaggi, con contagi di ogni genere. Oggi "sento" una sovrapposizione di stili talmente caotica che fatico a percepire le radici stilistiche di un brano. Questo è il segnale di un confine valicato, e il risultato ha inevitabilmente disorientato il pubblico, innescando un meccanismo di appiattimento culturale. Si sono sfocati i confini in modo irreversibile e il pubblico di oggi difficilmente può distinguere con competenza le proposte, ne consegue una grande crisi musicale, i cui devastanti effetti si leggono e si ascoltano quotidianamente!"
- Sei stato recentemente protagonista a Busseto nella casa dove Giuseppe Verdi visse dai 10 ai 18 anni per un Concerto di beneficenza a favore dell'Avis ed hai eseguito le composizioni di Giuseppe Verdi. Quali sono le emozioni nel riproporre e rievocare i grandi Compositori proprio nei luoghi del loro vissuto?
Il binomio Musica - Beneficenza può portare a grandi risultati in ambito solidale e sociale secondo il tuo punto di vista?
"Sono ospite spesso alla Casa del Giovane Verdi di Bussetto, ed è sempre grande l'emozione che accompagna l' esibizione sul suo pianoforte. Il legame che si è creato con la Signora Sichel (proprietaria della Casa) e i suoi ospiti si fa ogni volta più intensa e speciale, posso orgogliosamente dire che si è creato un vero e proprio rapporto d'amicizia e di stima. Eseguire musiche di Verdi in quella casa, su quello strumento, è un autentico onore.
A questi eventi non manca mai la beneficenza, la Signora Sichel è sempre disponibile e pronta ad aiutare il prossimo, con originalissime idee finalizzate alla raccolta fondi. Nell'evento di Ottobre, ad esempio, ha regalato all'AVIS un centinaio di libri della sua prestigiosa casa editrice, contenuti in una splendida valigia vintage, per permettere all'associazione di raccogliere danaro dalla vendita degli stessi, da poter utilizzare per l'AVIS di Busseto.
Meravigliose le persone che collaborano con lei, la Dottoressa Meri Rizzi e il Professor Corrado Mingardi."
- Il Filosofo Friederich Nietzsche affermava che "senza Musica la vita sarebbe un errore". Penso che tu concordi con questa frase, se dovessi riassumere in poche parole cosa rappresenta per te la Musica quali aggettivi e termini fondamentali utilizzeresti?
"La Musica rappresenta per me una ragione di Vita, grazie a lei riesco ad esprimere l'inesprimibile, riesco a trasformare in luce ogni zona d'ombra, riesco a colorare ogni tonalità di grigio e riesco a dare voce ad ogni mio più recondito sentimento.
Ritengo il suo valore universale, trascendentale ed eterno!"
- Un'ultima domanda: quali sono i must musicali immancabili nella tua Playlist?
"Confesso, non ho una playlist, il mio DAP contiene centinaia di brani di vario genere, e quotidianamente (in relazione al mio stato d'animo) i miei gusti richiedono brani differenti. E' raro che ascolti le stesse cose per più di due giorni consecutivi!
Oggi, ad esempio, ho voglia (e credo bisogno) di Mahler e... Freddy Mercury!"
Grazie gentilissimo Maestro Matteo per avermi concesso questo piacevole dialogo.
L'immemso talento musicale unito all'amore incondizionato per l'Arte fanno del Maestro Matteo Cavicchini un eccellente punto di riferimento per il panorama pianistico.
Ma non solo Musica, il Maestro Matteo Cavicchini è anche un grande poeta dalla cui penna scorrono magistralmente parole che colmano il cuore di emozioni, così come quando le sue dita sfiorano i tasti di un Pianoforte!
Dall'alto del secolare forte
occhi di Madre
a te volgono lo sguardo.
Poeti e Scrittori
di te hanno decantato
i luoghi ed il prestigio,
arte e cultura
tra passato e futuro
in te si fondono.
Mille occhi ti esplorano
ed altrettanta
rigenerata stupefazione
da te acquisiscono,
gloriosa città
dall'Adige attraversata!
Luogo dove mito, storia, cultura e mondanità si incontrano è Forte dei Marmi, rinomata località marittima in provincia di Lucca che prende il suo nome dal Fortino sito al centro della Città.
Forte dei Marmi è collocata tra le Alpi Apuane in un concatenarsi di vie che si snodano in un esteso tessuto urbano fino a giungere al Mar Ligure.
Dalle Alpi provengono i pregiati marmi che si avviano verso lontane mete attraverso il mare.
I marmi grezzi in potenza trovano la loro forma passando da privazione ad acquisizione e giungendo tramite la realizzazione di un processo, come il gesto scultoreo, a trasformasi nella bellezza in atto.
Anna Chromy, pittrice e scultrice di origine ceca, è una illustre ed abile Artista nell'opera del plasmare la materia per attuare nuova foggia.
Sono state create da questa straordinaria Artista le opere in Bronzo che circondano la nuova Piazza "Angiolino Navari" proprio a Forte dei Marmi ed al centro di questa piazza, antistante il lungo pontile che congiunge la terra al mare, si erge il bronzeo "Odisseo".
Ulisse, eroe acheo, le cui gesta furono narrate dal Poeta greco Omero nell'Iliade e nell'Odissea è qui rappresentato, nella sua bronzea fattezza, bendato in quanto naviga verso l'ignoto ma dal cerchio perfetto che egli regge si possono intravedere ad ogni Solstizio d'Estate le quattro Costellazioni che lo guidarono nel suo viaggio: Orsa Minore, Lyra, Cigno e Cassiopea.
Odisseo è il viaggiatore per antonomasia, il vagabondo della vita, colui che errò per terre straniere valicando il mare che lo ricongiunse alla sua Città ed è anche l'emblema della congruenza tra Patria e nuovi lidi, nuovi orizzionti.
Da questa magistrale opera scultorea ci si incammina verso l'approdo architettonico che è tramite tra la ferma terra ed il vasto mare, il valico che sale verso l'immenso cielo.
Della Terra che ci appartiene, luogo di partenza e di arrivi, l'Artista Anna Chromy fa trapelare, attraverso le sculture alle quali dà vita, il suo messaggio: "Credo profondamente nei valori della bellezza, della gentilezza e della verità. Credo che sia urgente che la sopravvivenza dell'umanità crei un rinnovato senso dell'etica, una volta dominio delle religioni, e crei un sistema economico che possa funzionare senza saccheggiare le risorse non rinnovabili della nostra madre Terra e distruggere l'ambiente, il nostro nido.".
Questo nido che è casa e rifugio è anche il luogo verso il quale ogni viaggiatore arricchito dalla scoperta di nuovi territori ritorna colmo di nuova vita ed esperienze.
Dalla terra al mare, dall'oscuro verso il nuovo, lo sconosciuto che diviene familiare con l'ausilio del viaggio.
Se dovessi descrivere Agrigento mi rifugerei in una immagine per raccontarla, in una foto che ho scattato durante una delle innumerevoli escursioni alla Valle dei Templi.
La foto "Interludio di luci sul Tempio dei Dioscuri", vincitrice del Concorso "Fotografa il Territorio" indetto dal Distretto Turistico Regionale "Visit Valle Dei Templi" nel 2013, racchiude la mia visione della città che il Poeta greco Pindaro definì "la più bella tra le città dei mortali".
Fotografare rappresenta per me il tramite tra un gesto che rende eterno un istante e l'espressione visuale di un moto dell'animo racchiuso in un impulso interiore.
Al centro dello scatto si ergono le rovine del Tempio dedicato ai gemelli, figli di Zeus e Leda, Castore e Polluce: i Dioscuri.
Questo tempio è anche conosciuto come il "tempio delle due colonne" per un gioco prospettico che mostra diversificate sembianze dello stesso che dipendono dal punto di vista dal quale lo si osserva.
Il tempio dei Dioscuri è uno tra quelli, ad oggi, maggiormente segnato dallo scorrere dei secoli ed a mio avviso rappresenta un duplice aspetto: quello delle origini e quindi anche quello della famiglia, essendo l'unico tempio dell'antica valle ad essere intitolato a due persone, due persone unite da un legame di sangue, per l'appunto.
La corrosione degli eventi e delle situazioni hanno fatto giungere a noi nel tempo quattro sole colonne a simboleggiare la provenienza e la famiglia. Quest'ultima attualmente sorretta da due venerandi pilastri.
Luci flebili ma allo stesso tempo abbaglianti troneggiano sulla superficie dell'immagine: Agrigento è la città di luci ed ombre, città di contraddizioni e controsensi; luci flebili che tendono a non illuminare questi aspetti che la caratterizzano.
Dall'altro lato la bellezza abbagliante del vasto mare dalle cristalline acque, i variopinti colori dell'incantevole natura diversi e magnifici in ogni stagione ed il vasto patrimonio artistico e culturale che sono, o meglio, dovrebbero essere, motivi di ricchezza per la città.
A sovrastare questo incontro di millenarie vicende che vede numerosi popoli di diverse fattezze succedersi distruggendo e ricreando sulla terra arsa dal caldo sole e sulle rovine vi è un cielo che tende a schiarisi, ad aprirsi...
Oggi prende il posto della dolente nostalgia una luce sulla storia, una luce che fa storia!
rivolgendo il saluto
alla fastosa luna
che regalmente
dall'albeggiare
si congeda.
Rinnovati
prendono posto
i limpidi pensieri
sullo scenario
della giornata
nel suo aprirsi
come finestra
sui nuovi avvenimenti.
Aria pura
entra nei polmoni
nel lento respiro
ancora calmo,
non affannoso
che il principio
ridesta.
Novelli
auspici, possibilità e progetti
scaturiscono consistenti
nella volontà di essere attuati.
La notte
ormai dileguata
generosamente porge
spazio
all'alba di un nuovo giorno!
camminare sulle immagini e sentirci un po’ più liberi
se si può tremare e perdersi
è per cercare un’altra via nell’anima, strada che si illumina,
la paura che si sgretola,
perché adesso sai la verità
questa vita tu vuoi viverla
vuoi viverla! E così sorridere a quello che non sai comprendere perché il mondo può anche illuderci che non siamo dei miracoli. E se ci sentiamo fragili è per cercare un’altra via nell’anima, strada che si illumina e la paura che si sgretola perché adesso sai la verità questa vita tu vuoi viverla, vuoi viverla! E vivi sempre Ogni istante Vivi sempre Ogni istante Ogni istante Vivi sempre, ogni istante Vivi sempre, ogni istante Vivi sempre, ogni istante Vivi sempre, ogni istante E’ per cercare un’altra via nell’anima strada che si illumina e la paura che si sgretola perché adesso sai la verità questa vita tu vuoi viverla! Vivi sempre, ogni istante Vivi sempre, ogni istante Vivi sempre, ogni istante Vivi sempre, ogni istante Vivi sempre!
(Elisa Toffoli)
"Ogni istante" è il nuovo Singolo della Cantante Elisa Toffoli, uscito anche nella versione con il testo inglese "Yours to keep".
Elisa ha curato personalmente la regia del video di "Ogni istante" mostrando così, ancora una volta, la sua poliedricità ed il suo talento in svariati campi.
Il 12 Settembre 2017 Elisa ha presentato all'Arena di Verona, durante uno dei concerti evento "Together, here we are" il Singolo "Ogni istante" introdotto da un monologo della stessa Cantante molto toccante, che trascrivo di seguito.
"Ho scritto su un quaderno: "Io farò sognare il Mondo con la Musica!". Ero solo una ragazzina molto, molto arrabbiata. Ma anche dolce, ho scoperto. Anzi me l'hanno detto, me lo avete detto!
Avevo un desiderio: tutto quel grigiore volevo trasformarlo in un cielo blu, potentissimo ed infinito. Volevo credere nella magia. Con la Musica potevo farlo e trasformare qualcosa di brutto in qualcosa di bellissimo. Io lo facevo così.
Poi quella magia l'ho riconosciuta ovunque, ogni volta che incontravo qualcuno che aveva cambiato il suo destino, seguito il suo istinto, ascoltato il suo sogno più vero, cercato la sua felicità.
Ho capito che la magia nasce così: quando esce dal cuore! E siccome tutti abbiamo un cuore, abbiamo anche una magia...va ovunque e ne abbiamo bisogno per fare la realtà, per fare il Mondo.
Io per dirvi il mio "Grazie" provo a continuare a seguire sempre quel cuore che è anche vostro, che è anche il mio!"
(Elisa Toffoli)
Dal caos che sembra sovrasti in certe situazioni della vita e da determinati stati dell'animo, imparare a scegliere di dare forma, di mettere ogni tassello nel proprio preciso spazio, di creare ordine nel disordine fa entrare la luce tra il dispiegarsi dei nostri giorni che formano la nostra personale storia, la storia di ciascuno di noi.
Farsi spazio, osservarsi attentamente e dare a se stessi quell'incoraggiamento che a volte non può che provenire dal proprio interno perchè il Mondo fuori talvolta non aiuta ed il nostro unico appiglio è esattamente la persona che siamo e che portiamo con noi.
Niente è impossibile ed acquistare questa consapevolezza può aiutare a sentirsi padroni di sè e liberi, benchè spesso il percorso da seguire sia buio. Ma non bisosogna arrendersi: noi siamo il faro che indica la rotta, la nostra rotta.
Incamminandoci lungo la strada troveremo la forza senza più alcuna paura acquisendo, inoltre, la capacità di sorridere nonostante tutto!
Impareremo ad onorare il privilegio di essere vivi senza ascoltare le voci che ci vogliono far credere che no, non siamo dei miracoli ma, al contrario, all'interno di questo disegno impeccabile ciascuno di noi è indispensabile!
Abbiamo in nostra dotazione un immenso bene inestimabile: rendere ogni istante unico ed irripetibile vivendolo pienamente!
perché voi siete e sarete
e dall'Alto quaggiù vegliate.
A voi
pensieri e intenzioni
giungano
affinché in eterno riviviate
nella mente e nei cuori
di chi vi ama.
Nell'infinito echeggino
a uno, a uno
i vostri illustri nomi:
Anime del Cielo.
("Tutti i Santi", Giovanni da Fiesole detto il Beato Angelico)
Oggi si celebra la festa di tutti i Santi, anche coloro che non sono stati canonizzati.
Non è solo la festa di tutti i Santi, ma si celebra anche l'Onomastico di chi porta il nome di un Santo.
Penso che il nome che ci è stato dato al momento della nostra nascita ci rappresenti in qualche modo e che il Santo del quale portiamo il nome irradia su di noi, lungo il corso della nostra intera esistenza, una speciale benedizione.
Noi traiamo dal nostro Santo certe sembianze e certe caratteristiche delle quali ci appropriamo, che ci contraddistinguono e riflettono la nostra personale storia.
Il Santo del nome che con orgoglio porto è il Martire San Valentino da Terni.
San Valentino ha vissuto tra il 176 ed il 273 e si è contraddistinto per la sua benevolenza verso i giovani innamorati ai quali era solito donare una rosa del suo giardino, ma non solo.
Egli è protettore di ogni legame d'affetto che può nascere tra individui e del sentimento genuino che vivifica il nostro essere al Mondo che si svela nelle sembianze della meraviglia e dello stupore per quanto di straordinario è attorno a noi e all'interno del quale ci troviamo: l'amore per la vita, la contemplazione della natura, l'incantevole mistero della nascita di ogni bambino, la sorprendente perfezione del Creato!
Perchè l'Amore nelle sue infinite sembianze è la causa prima delle nostre azioni più veritiere che generando altro rinnovato Amore si propaga nei Secoli.